Escursioni

Il sentiero inizia dal piazzale della Badia benedettina della Santissima Trinità a Corpo di Cava, una frazione di Cava de’ Tirreni, che potrà essere visitata. L’attuale basilica fu eretta nel 1761 in stile barocco con al suo interno marmi policromi, sculture rinascimentali, un prezioso coro ligneo e un organo di mille canne.

Si attraversa il vallone del Bonea e si prosegue attraversando zone boscose di castagni, querce, frassini fino a raggiungere la sorgente Capodacqua. Poco dopo il panorama si apre su Vietri, Salerno ed il suo golfo ed in poco tempo si raggiunge Cappella Vecchia, un piccolo ricovero per pastori, con il panorama su Monte Falerio, la costiera, i Monti Alburni, il Cilento fino a Capo Palinuro.

Lungo il percorso svolgeremo alcune pratiche di Mindfulness (meditazione della consapevolezza) che ci aiuteranno a portare attenzione al momento presente e a sperimentare un approccio più consapevole all’esperienza che vivremo.

L’escursione sarà condotta dalla guida vulcanologica Norma e le pratiche di consapevolezza dalle insegnanti di In Mindfulness Claudia e Simona.

  • Escursione in rovine o resti archeologici.
  • Escursione in grotta o miniera.
  • Trekking.

La Grotta di Santa Lucia a Sarno prende il nome dai reperti di un’antica chiesa intitolata a Santa Lucia presenti al suo interno. Probabilmente fu eretta in epoca bizantino-normanna, più volte abbandonata e restaurata per tornare di nuovo nel dimenticatoio fino ai giorni nostri con il ripristino del sentiero e facendolo rientrare nella sentieristica CAI.
Il sentiero, antica via di comunicazione tra Sarno, Siano e Bracigliano, ha inizio dal pianoro Pian della Colla e prosegue in lieve salita a mezza costa il versante della Montagna della Città che sovrasta Sarno fino ad attraversare il vallone omonimo da cui inizia una ripida discesa verso l’ingresso della grotta.

Ricca di vegetazione, si attraversa un bosco di pini e roverelle, e la macchia mediterranea con cespugli di lentisco, mirto, ginestre. Il panorama spazia su Capri e i Monti Lattari, il Vesuvio, verso Salerno e Monte San Liberatore.

L’escursione sarà condotta da Norma Damiano, guida vulcanologica iscritta all’albo delle guide alpine e vulcanologiche della Campania.

  • Escursione in rovine o resti archeologici.
  • Escursione in grotta o miniera.
  • Trekking.

Il Monte Catiello (1326m) è una delle tre vette del Monte Sant’Angelo a tre Pizzi.
Si parte da Bomerano, una frazione di Agerola, per raggiunge il Monte Tre Calli a 1100 m di quota. Il sentiero attraversa la caratteristica macchia mediterranea con carrubi, lecci, roverelle. Dopo una prima salita si prosegue lungo le tre cime che rappresentano i tre calli, formando una dorsale panoramica fino a raggiungere Capo Muro e la caratteristica formazione rocciosa denominata “Il Fungo”.
Da Capo Muro inizia la salita più impegnativa verso la cima, fatica ricompensata dal suggestivo panorama che spazia da Ischia, Capri e la penisola, il golfo di Salerno fino al Vesuvio, e alle sagome del Monte Canino e del Molare.
Si ritorna sui nostri passi fino a Capo Muro, dove si prosegue per Via Paipo fino alle macchine.

L’escursione sarà condotta da Norma Damiano guida vulcanologica iscritta all’albo delle guide alpine e vulcanologiche della Campania; e Satva Esposito guida ambientale iscritta all’albo degli accompagnatori turistici della Campania secondo la legge quadro del turismo.

15 dicembre 2024

La Baia di Jeranto è un’insenatura che si trova tra Punta Campanella e Punta Penna, è un’area ricca di natura e storia con riferimenti che vanno dalla preistoria al mito omerico. La presenza dell’uomo è testimoniata: dalla presenza delle torri costiere, erette per avvistare i nemici; dalla casa colonica attualmente di proprietà del FAI; dalla cava per estrarre la roccia calcarea e le strutture dedicate alle attività estrattive.
Si raggiunge il livello del mare attraversando arbusti della macchia mediterranea (carrubo, roverella, lentisco, euforbia e olivi in terrazze). Ma sono le particolari condizioni di circolazione delle acque a creare una importante varietà di flora e fauna marina.

Dopo l’escursione è possibile visitare il centro di Nerano raggiungendo Marina del Cantone.

  • Escursione in rovine o resti archeologici.
  • Escursione per tutti, inclusi bambini.
  • Trekking.

Tre giorni di escursione con Satva&Norma in Cilento.

➳ GIORNO 1
PASSEGGIATA A LA MOLPA DI PALINURO
⬌ 2 km
▲ 130 m
Tempi di percorrenza 2h
Arrivo libero a Palinuro per, al massimo, le ore 15:00.
Incontro con le guide e pronti a partire per una passeggiata di benvenuto su La Molpa, la collina che si affaccia sul mare a lato di Palinuro. Il sentiero attraversa la macchia mediterranea e una volta raggiunta la cima si potrà ammirare la baia dell’Arco Naturale e del Buondormire con al centro lo scoglio del Coniglio di Palinuro, il basso Cilento e la costa della Calabria. La vista è ancora più suggestiva al tramonto, quando il sole tramonta sull’orizzonte del mare.
La Molpa è anche mito e leggenda, un luogo sacro per gli abitanti del luogo, considerata un “portafortuna” per le attività di pastorizia e agricoltura.
L’escursione, anche se non impegnativa, si consiglia comunque l’utilizzo di scarpe da trekking e munirsi di acqua.
Cena presso la struttura che ci ospita.

➳ GIORNO 2
LA LEONESSA ADDORMENTATA: IL MONTE BULGHERIA
⬌8 km
▲ 700 m
Tempi di percorrenza 6h
Gli abitanti del luogo chiamano il Monte Bulgheria “la leonessa addormentata”, per la somiglianza ad un enorme leone a riposo con lo sguardo rivolto verso oriente, un leone che sta lì a proteggerli. Invece il nome Bulgheria è legato a popolazioni bulgare che nei primi secoli dopo Cristo hanno colonizzato la zona.
L’escursione proposta è ad anello, si parte da San Giovanni a Piro e si attraversano la sorgente degli Eremiti e lecci a quote più basse, mentre la vetta è ricoperta da cespugli di lavanda selvatica ed elicriso; raggiunta la vetta a 1224 m la vista spazierà su un panorama a 360° sul Golfo di Policastro e verso l’interno con il Monte Gelbison e il Monte Stella.
Avremo il nostro pranzo al sacco che consumeremo in vetta del Monte Bulgheria su una comoda area pic-nic in roccia calcarea.
Cena presso la struttura che ci ospita.

➳ GIORNO 3
SENTIERO DELLA PRIMULA, CAPO PALINURO
⬌ 5 km
▲ 175 m
Tempi di percorrenza 3h
Dopo il check-out raggiungiamo in pochi minuti di auto il punto di partenza della nostra escursione ad anello che inizia dal porticciolo di Capo Palinuro e costeggia tutto il piccolo promontorio. Attraverso la tipica macchia mediterranea incontreremo il fortino dei francesi, la grotta azzurra cilentana, il faro e ritorneremo al punto di partenza zigzagando all’interno di una pineta.
Pranzo al sacco in area pic-nic.
Saluti e rientro alle proprie destinazioni.

  • Escursione in rovine o resti archeologici.
  • Trekking.

Il sentiero percorre il promontorio che divide i comuni di Agropoli e Castellabate, il promontorio del Tresino.
Si attraverserà la macchia mediterranea formata da lentisco, mirto, e salendo di quota troveremo leccio e querce. Immersi nella vegetazione, a volte anche un po’ nascosti, ci sono i resti di case canoniche, la chiesa di San Giovanni a Tresino costruita nel 957, i ruderi del villaggio di Pastena.
Inoltre, il percorso si affaccia su un tratto di mare protetto e la visuale spazia su Punta Licosa di Castellabate a Sud fino ai monti di Capaccio a Nord, passando, per tutta la costiera Amalfitana, Capri e Ischia.

Lungo il percorso svolgeremo alcune pratiche di Mindfulness (meditazione della consapevolezza) che ci aiuteranno a portare attenzione al momento presente e a sperimentare un approccio più consapevole all’esperienza che vivremo.

L’escursione sarà condotta dalla guida naturalistica AssoGuide Norma e le pratiche di consapevolezza dalle insegnanti di In Mindfulness Claudia e Simona.

  • Escursione in rovine o resti archeologici.
  • Escursioni a mare, sopra o sotto.
  • Trekking.

Per raggiungere la Valle dell’Inferno partiremo da Ottaviano e ci inerpicheremo sulle pendici del Monte Somma, attraversando boschi prima di pino domestico poi misto di castagno, ontano napoletano, acero napoletano, leccio, robinia. Salendo il paesaggio cambia, il bosco sarà sostituito dalle ginestre, dalle piante pioniere e dal lichene endemico del Vesuvio, lo Stereocaulon vesuvianum.
Inoltre, saranno sempre più visibili le pareti rocciose, le lave a corde, i dicchi e l’arco naturale.
Un’escursione alle falde del gran cono per scoprire le bellezze di uno dei parchi a noi più vicini!

L’escursione sarà condotta dalla guida vulcanologica Norma Damiano.

  • Escursione su vulcani o zone vulcaniche.
  • Trekking.

Sabato 14 avrò il piacere di collaborare con Scopriamo Napoli, un progetto realizzato con fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, per favorire l’accesso dei giovani alla cultura e al patrimonio materiale e immateriale della città.

Per il 𝐕𝐈𝐈 𝐢𝐭𝐢𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨 andremo nelle terre flegree: passeggiata al lago D’Averno tra natura, mito e storia.
L’itinerario, riservato ai minori e alle famiglie, e non solo, è stato realizzato in collaborazione con Less Onlus e ViaggieMiraggi.

L’escursione sarà condotta dalla guida escursionistica AssoGuide Norma Damiano.

  • Escursione in rovine o resti archeologici.
  • Escursione per tutti, inclusi bambini.
  • Escursione su vulcani o zone vulcaniche.

14 luglio 2024

Il Monte Terminio con la sua altezza di 1806 metri rappresenta la vetta più alta dei Monti Picentini dopo il Monte Cervialto, si differenziano di soli 3 metri.
L’escursione parte dal pianoro tettono-carsico Campolaspierto, inoltrandosi nel bosco di faggio; dopo alcuni tornanti il sentiero si inerpica verso la vetta incontrando la sorgente intermittente Acqua del Cerchioda.
Si prosegue per il valico Collelungo fino a raggiungere la cima da cui si ha un panorama sul Vesuvio, il monte Mai, Pizzo san Michele, il Monte Partenio, i Monti Lattari, il golfo di Salerno e il mare.

L’escursione sarà condotta dalla guida escursionistica AssoGuide Norma Damiano.

Per raggiungere la vetta del Taburno a 1393 metri si attraversa l’Abetina, la foresta demaniale del Taburno formata da abeti bianchi e faggi. Gli abeti bianchi sono stati impiantati intorno al 1846 durante il regno di Carlo III di Borbone e diventò una delle riserve di caccia del re.
Proseguendo si raggiunge Piano Melaino, una depressione carsica che funge da inghiottitoio per le acque meteoriche. Dopo un’altra lieve salita si arriva al primo punto panoramico sulla Valle Caudina; il sentiero prosegue dolcemente in cresta fino alla località Quattro Vie, punto in cui si incrociano quattro sentieri. Da qui il sentiero si inerpica fino a raggiungere la vetta. Lo sforzo sarà gratificato da una panorama mozzafiato a 360° su Napoli e il suo golfo con le isole, sul Partenio, tutta la Valle Vitulanese con il Pentime e il Monte Caruso. E si vede, anche, tutto il massiccio del Taburno in un susseguirsi di creste e valli.
Si ritorna indietro fino alle Quattro Vie e da qui la discesa prosegue nella faggeta raggiungendo il punto di partenza con un percorso ad anello.

L’escursione sarà condotta dalla guida escursionistica AssoGuide Norma Damiano.

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