Viene solitamente indicato come Monte Gelbison, ma alcuni lo chiamano anche “Monte Sacro”. È il grande cono verdeggiante che, in virtù dei suoi 1707 metri, rappresenta uno spettacolare punto di osservazione su tutto il territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con la sua costellazione di microclimi: dalla macchia costiera agli abeti delle quote più elevate. In realtà, entrambe le denominazioni condividono il significato di sacralità di questa montagna, perché in arabo Gelbison indica appunto la “montagna dell’idolo”. Tanto basta a fornire un’idea dell’alone mistico che circonda il Gelbison, un po’ come la naturale corona di nuvole che bisogna attraversare e superare per raggiungere la cima, dove nel X secolo un gruppo di monaci basiliani fondarono il Santuario della Madonna del Sacro Monte, tuttora luogo di culto e meta di frequenti pellegrinaggi.
La superba vegetazione di abeti, olmi, tassi, corbezzoli, castagni, ontani ed il sottobosco rigoglioso ci inviterà a fare due passi lungo il sentiero per il trekking che sale fino alla vetta. Il terreno in molti punti è di colore rossiccio, essendo argilloso, e tale colorazione rende il luogo veramente unico. Questa caratteristica ricorre anche più a monte, in diversi punti della montagna.